sabato 15 settembre 2012

Ancora il Soggetto

Una Citazione dal film "anonymous"... L'arte è politica, se non c'è politica allora è solo decorazione!
Questa affermazione è in parte condivisibile, o forse del tutto ma incompleta...
La mia riflessione viene dal fatto che per dare un senso alle mie azioni (fotografiche), ho formulato il pensiero che l'arte fosse  principalmente "comunicazione", estesa però alla sfera emozionale di chi racconta. Il fatto che un'immagine (relativamente al nostro caso) sia "politica" penso non sia un aspetto limitato al soggetto ripreso, ma all'interpretazione che a questo dà il fotografo. Fotografare un uomo al lavoro non significa creare un'immagine a sfondo sociale, ma lo è quando la fotografia è la trascrizione non del soggetto in quanto tale, ma dell'emozione che questo ci trasmette; in alternativa non è arte ma una attestazione del fatto che quell'uomo sta lavorando.
Questo sposta l'ago della bilancia nella valutazione dell'immagine da parte di terzi, ovvero, se l'interpretazione e l'emozione del fotografo non sono evidenti è il soggetto che assume importanza e l'immagine diventa l'archiviazione di un istante trascorso. 
Un esempio per comprendere meglio quello che comunque vi ricordo essere un mio personale pensiero, può essere il confronto tra un nudo, ad esempio di Mapplethorpe (http://www.mapplethorpe.org/portfolios/male-nudes/?i=5) e una foto da calendario, di quelle da autoricambi per intenderci... il soggetto è spesso il medesimo, ma in un caso si è attirati dal complessivo dell'immagine, dalla composizione dalle luci e dalle ombre, dalla provocazione espressa dal soggetto dove difficilmente si ravvede volgarità... nell'altro si va subito a vedere il "particolare", la foto nel complesso, se pur tecnicamente ben realizzata, non esiste: Se la modella è brutta, la foto non ha significato! Se proviamo a guardare le opere di  Jan Saudek possiamo renderci perfettamente conto della preponderante importanza del fotografo nei confronti del soggetto, o meglio, il soggetto "è" l'interpretazione di Saudek della realtà oggettiva che gli sta di fronte.
Per questo generalmente mi turbano i concorsi a tema... come si può scattare a comando? è più facile trovare in archivio una foto adatta al tema, perché e nata in un momento che il soggetto ci ha trasmesso qualcosa, sennò perché mai lo avremmo fotografato?
Ormai sono anni che mi propongo per ritrarre amici e conoscenti, sentendomi sempre opporre il rifiuto motivato dalla presunta imperfezione del momento, dall'età che non è più adeguata, dal fatto che "ah io vengo sempre male". Temiamo quell'imperfezione che nelle foto di Saudek è soggetto (ovviamente nelle sue foto assolutamente estremizzata). Il ritratto della persona comune, tornando al titolo, non è politically correct, ci mette presuntuosamente a confronto con un mondo patinato del quale non siamo all'altezza, il ritratto di famiglia o personale, come si faceva "una volta" e che potrebbe un giorno riportarci all'emozione del momento in cui lo abbiamo realizzato, non si può più fare; vuol dire che la grande opera politica e sociale realizzata da August Sander "Uomini del XX secolo", rimarrà unica e della nostra era rimarranno solo immagini di modelle filiformi, labbroni siliconati e  fronti botulate.

Compito a casa: cercare con google, che gentilmente ci ospita, e analizzare con cura ed emozione, tutte le foto di Mapplethorpe, Saudek e Sander.

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