mercoledì 15 agosto 2012

... la luce era diversa, la macchina fa schifo!

In effetti può succedere, affidandosi all'elettronica, di trovarsi in mano uno scatto fatto al tramonto praticamente identico ad uno realizzato a mezzogiorno, o a un bel ritratto dove è a fuoco solo un enorme naso, o ancora tutto irrimediabilmente mosso o con tonalità verde! Pazienza, ormai il momento è andato e a noi non rimane che raccontare con commozione com'era bello il posto spiegando a monitor su scatti banali, che cosa avremmo cercato di fotografare! Una volta c'erano le diapositive e al buio si poteva dormire... bastava ogni tanto grugnire per manifestare attenzione. Ora fortunatamente queste "cose" vengono postate su Facebook, e ci è sufficiente mettere un "mi piace" senza sforzarci di guardare nulla!
Ma mettiamo il caso che volessimo evitare di perdere tanti ricordi... dove abbiamo sbagliato?
Il bello della faccenda è che non abbiamo sbagliato niente! la macchina da sola ha scelto tutti i parametri (diaframma, tempo di scatto, bilanciamento del bianco, punto di messa fuoco, ecc.) per ottenere una foto standard, a meno che non gli abbiamo impostato un preset apposito per la situazione in atto!
I toni caldi del tramonto, vengono interpretati come una dominante cromatica e corretti in automatico "raffreddando" il sensore, e così la penombra del tramonto viene sovraesposta per dare una luce ordinaria... la messa a fuoco a trentamilionidipuntionderati andrà a cercare il punto più vicino nell'inquadratura, ma se per caso la luce non è sufficiente, abbinando il punto scelto, con il diaframma aperto, tutta la foto apparirà sfocata e magari pure mossa!
Considerate le poche cose tecniche che servono a realizzare uno scatto decoroso, e per di più, che qualsiasi rivista di settore, nell'arco di uno o due anni chiude ciclicamente tutti gli argomenti necessari, e ancora, che gli stessi sono riportati in un qualsiasi manuale di fotografia, meglio se degli anni 70, così c'è solo quello che serve sapere... considerato tutto questo quindi, torno a ripetere, che fino a che non si è appresa la tecnica, la cosa migliore sarebbe avere una buona macchina, con un bel mirino e basta!
Non è proprio vero... ci vogliono:
1) tre obbiettivi fissi per cominciare: un bel 24 mm, un 50 e  un mediotele, direi un 105. per anni ho fatto quasi tutto con questi, poi ho sostituito il 50 con un 35 che personalmente mi dava maggiori soddisfazioni.
2) un cavalletto, o anche un monopiede. non c'è niente di meglio per aiutarci a studiare la composizione che  aiutarsi col cavalletto. non serve che sia enorme, basta che sia stabile e proporzionato al peso della macchina! Un consiglio: con la macchina sul cavalletto è bene usare l'autoscatto per tutti gli scatti... le foto vengono più ferme e nitide!
3) un filtro polarizzatore, il cui effetto è l'unico che non possiamo riprodurre in posproduzione. (cosa fa cercatevelo con Google!)

Con queste poche cose, dovendo imparare, consiglierei di cominciare a scattare in manuale e in bianco e nero. Per il B/N impostiamo già la macchina se ce lo consente, perchè è l'unico modo per apprendere, senza distrazioni, la corretta esposizione ed il contrasto cromatico. Poi, uscite apposta per fotografare, o da soli o con altri fotografi, non c'è niente di peggio di un rompiballe che vi fa fretta, cercando soggetti che siano ripetibili nel tempo... architetture, scorci urbani, paesaggi, anche se non fossero la vostra aspirazione serve per imparare! portatevi dietro un blocco notes, dove appuntarvi non i dati tecnici, che comunque rileggerete sui metadati, ma quali fossero le vostre intenzioni al momento dello scatto: soggetto, sensazioni, luce, atmosfera... a volte ci si dimentica perché si è scattato, in modo particolare all'inizio quando spesso le cose sono diverse da come ce le saremmo aspettate.
Tornate poi a rifare gli scatti che non vi hanno dato soddisfazione, provando a cambiare inquadratura, profondità di campo, orario dello scatto e quindi luci ed ombre. rifate gli stessi scatti fino a che non sarete soddisfatti. Questo è un esercizio eccellente, perché vi consente di provare, sperimentare e verificare, fissando tutto nella memoria, ed inoltre dovrebbe aumentare la vostra capacità narrativa e compositiva.
Poi, passeremo al colore, ed ai nuovi problemi...

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